Cultura

L’internauta è generoso (ma… non usa internet)

Il 72,6% del popolo della rete ha fatto una donazione nel 2006. L’importo medio è anche in crescita: 150 euro. Unico neo: pochi si fidano a fare versamenti...a cura di, Lisa Ghezzi

di Redazione

Gli internauti sono solidali. Il 72,6% dei navigatori web ha effettuato almeno una donazione benefica nel corso del 2006, con un versamento medio di 150 euro (contro i 147 del 2005 e i 107 del 2004). Questo è il primo dato, incoraggiante, che emerge dalla terza edizione del Monitor delle donazioni: una ricerca promossa dalla società Tomorrow Swg in collaborazione con Vita Consulting, condotta attraverso un?indagine ad hoc con 3.578 interviste online sui temi delle donazioni e del volontariato.

La fotografia del donatore medio ci mostra una persona di età compresa tra i 35 e i 55 anni, che effettua soprattutto singole donazioni in denaro (quasi il 64% dei casi) o acquista prodotti in vendita per beneficenza (oltre il 49%), donando invece attraverso sms solo nell?11% dei casi. Inoltre, si tratta di un donatore fedele: in sette casi su dieci sceglie di sostenere sempre la stessa organizzazione durante l?anno e in sei casi su dieci dichiara di essere propenso a donare anche l?anno successivo.

Solo di persona
Una nota amara riguarda invece le modalità di donazione in denaro, effettuata di persona (46,3%) o presso uno sportello postale (37,8%). «è un dato che riflette un mercato della donazione non certo moderno», dice Massimo Sumberesi, amministratore delegato di Tomorrow Swg. «E sono ancora più rilevanti se si pensa che il campione dell?indagine è rappresentato dal popolo di internet, che immagineremmo usare strumenti più avanzati». Invece il ricorso a donazioni online è limitato a un basso 18,4%. Questa frontiera rappresenta la vera sfida, per la quale sono chiamate in causa le associazioni ma anche le banche e lo Stato, nell?interesse di tutti.

La ricerca scientifica, con il 51,3%, spicca tra gli ambiti di intervento delle organizzazioni beneficiarie, in linea con l?anno precedente (51,9%). Crolla invece il sostegno ad interventi di emergenza (guerra e calamità): nel 2004 sfiorava il 59%, è sceso al 41,3% nel 2005 e quest?anno è del 33,6%.

Tra i criteri di scelta delle organizzazioni beneficiarie si stagliano la condivisione dell?ideologia (42,7%) e l?interesse al tipo di iniziative proposte (39,6%), seguito dalla modalità chiara e trasparente di utilizzo dei fondi (35,8%). Seguono le organizzazioni che si occupano di Paesi in via di sviluppo (28,2%), diritti dei minori (22,3%) e adozioni a distanza (21,8%), insieme a realtà più ?vicine? come la Chiesa. Agli ultimi posti invece ambiente, arte e cultura, sport e tempo libero, protezione degli animali.

Lieve flessione negativa per il sostegno all?ambito della disabilità (17,2% rispetto al 21,6% del 2005) e dell?assistenza sociale (16,4% rispetto al 17,6% del 2005). Quest?ultima area di intervento sembra però ?compensata? da un incremento di volontariato attivo, che passa dal 29,8 al 34,2% e che la colloca in testa alla classifica degli ambiti di volontariato.

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